23 Giugno 2021 478 parole, 2 lettura minima Ultimo aggiornamento : 15 Marzo 2022

L’impatto del Covid sui consumi alimentari in Francia [Ricerca]

Di Pierre-Nicolas Schwab Dottorato di ricerca in marketing, direttore di IntoTheMinds
L’INSEE ha pubblicato i dati sui consumi in Francia nel 2020, e si evince chiaramente che la crisi del Covid ha avuto un grande impatto sul consumo alimentare in Francia. I francesi hanno cucinato di più, mangiato di meno fuori […]

L’INSEE ha pubblicato i dati sui consumi in Francia nel 2020, e si evince chiaramente che la crisi del Covid ha avuto un grande impatto sul consumo alimentare in Francia. I francesi hanno cucinato di più, mangiato di meno fuori e, per alleviare l’impatto psicologico del lockdown, hanno anche bevuto molto di più.

Le cifre dell’impatto del Covid sui consumi alimentari

  • carne: +5.2 %
  • pane e cereali: +2.7 %
  • formaggio e uova: +6.3 %
  • frutta e verdura: +4.2%
  • tè e caffè a casa: +7.7 %
  • spritz, liquori e aperitivi: +5.3 %
  • birre: +11.1 %
  • vini di qualità: -11.7 %
  • champagne: -19.7 %

Spesa in aumento

L’impatto del Covid sul cibo, molto visibile nei negozi a partire dall’aprile 2020, si riflette sulla spesa francese. La spesa alimentare è in aumento del 4,5%, mentre il trend è in calo.

Tutti i settori alimentari stanno beneficiando di questo incremento: carne (+5,2%), formaggi e uova (+6,3%), frutta e verdura (+4,2%). Sebbene questi aumenti possano sembrare modesti, li si devono collocare nel loro contesto storico, spesso ribassista (la spesa per la carne è in calo da 7 anni).

L’unico settore che soffre un po’ della crisi è il pane, che è aumentato solo del 2,7%, mentre nel 2019 era cresciuto del 2,9%. I francesi hanno infatti scoperto una passione per il pane “fatto in casa”, che si rivede nelle ricerche su Google che hanno raggiunto il picco tra il 22 marzo e il 4 aprile 2020… prima di registrare un grosso calo (vedere la figura sottostante).

recherche google faire son pain en 2020

Più alcol ma meno feste

La crisi ha avuto un effetto devastante sul morale dei francesi, che hanno affogato i loro dispiaceri nell’alcool a buon mercato. Avevamo già parlato qui dello spettacolare aumento delle vendite Bag-in-Box nel 2020. Le statistiche dell’INSEE confermano che il 2020 è stato l’anno dell’ “alcol da dimenticare”. Liquori e aperitivi hanno registrato una crescita del 5,3% mentre nel 2019 calavano dello 0,7%, gli acquisti di birra sono aumentati dell’11,1%. Crolla invece dell’11,7% e del 19,7% il consumo di vini e champagne di qualità, segno che i francesi hanno fatto meno feste con gli amici, preferendo bere da soli alcolici meno cari.


Mangiando fuori, le spese registrano un calo

L’aumento degli acquisti alimentari da parte dei francesi va collocato in un contesto più ampio. In particolare, è fondamentale capire come si è evoluta la spesa del ristorante. Abbiamo già analizzato l’aumento di persone che si affidano all’asporto, che ormai è ancorata a molti comportamenti. I 3 prodotti preferiti dai francesi (pizza, sushi, hamburger) sono stati vittima della stessa sorte nel 2020. Ciò si riflette nelle ricerche su Google, del tipo “consegna pizza”, “consegna sushi” e “consegna hamburger”, che hanno raggiunto il picco tra il 30 marzo e il 6 luglio 2020.

google searhes evolution for food deliveris during covid

Nel 2020, la spesa francese per i servizi di ristorazione aveva subito una diminuzione mai riscontrata prima: -32,2%. Un’analisi cronologica delle spese di ristorazione e degli asporti ci permette di capire come l’una sia stata sostituita dall’altra.
Il primo (rigoroso) lockdown ha ridotto a zero (-75,90%) la spesa del ristorante senza giovare dell’asporto. Il boom dell’asporto è visibile dal 1° lockdown (maggio 2020) e questa spesa è rimasta sostenuta fino alla fine dell’anno.

covid impact on take away and deliveries



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